Per un PSR più equo

Colline di BrisighellaIl nuovo Piano di sviluppo rurale offre grandissime opportunità per le imprese: 1190 milioni di euro, fino al 2020, in grado di movimentare investimenti fino a 2 miliardi. Una massa di fondi per l’imprenditoria giovanile, l’innovazione, la biodiversità, il contrasto al dissesto idrogeologico, il miglioramento del territorio montano e molto altro. Interventi che potranno avere un impatto fortissimo su occupazione, economia, tutela dell’ambiente.

Ma, ad oggi, la distribuzione delle risorse presenta delle criticità innegabili nei bandi già usciti, con il rischio che alcuni territori facciano man bassa di fondi lasciando le briciole, o nemmeno quelle, ai propri vicini. Per questo, condividendo i timori espressi dalle associazioni di categoria riunite nel Tavolo Verde, ho presentato un’interrogazione alla Giunta regionale.Ci sono aziende che hanno presentato domanda per i fondi e cominciato a investire (l’impegno di spesa parte dallo scorso primo gennaio) che all’uscita delle graduatorie del bando misure agroambientali, il mese prossimo, in assenza di finanziamenti si accolleranno costi di produzione assai maggiori rispetto alle aziende di altre province. A rischio, secondo le associazioni di categoria, sono le imprese dell’intero territorio ravennate.

Per questo, nell’interrogazione, chiedo se l’esecutivo regionale sia intenzionato a rimodulare le risorse del Psr (anticipando sul bando 2015, ad esempio, l’intera dotazione prevista nel settennato per la misura di “produzione integrata”, oltre a dirottare eventuali altri importi assegnati in misure diverse del Psr) e cosa voglia fare, per i prossimi bandi in uscita, per eliminare le disparità tra i diversi ambiti territoriali.

Il Psr deve rappresentare un’occasione di crescita per tutto il mondo dell’agricoltura, senza fare figli e figliastri.

> Il testo dell’interrogazione

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One Reply to “Per un PSR più equo”

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