Inserimento lavorativo dei disabili? Da salvaguardare

Il superamento delle Province sta portando con sé qualche, inevitabile, intoppo. Ma quelli che, per qualche burocrate, potrebbero essere classificati come impedimenti di poco conto, per i cittadini rappresentano disagi o rischi non tollerabili. Specie se si parla delle fasce più deboli della popolazione.

Per questo assieme ai colleghi Mirco Bagnari e Gianni Bessi abbiamo presentato, qualche giorno fa, un’interrogazione alla Giunta sull’inserimento lavorativo dei disabili, un diritto che la Regione Emilia-Romagna promuove con apposite norme nella legge regionale sul lavoro (la 17/2005).

La materia era posta in capo alle Province, tramite i Centri per l’impiego. Ora, in questa fase di transizione istituzionale, bisogna fare di tutto per salvaguardare le esperienze in atto sui territori, evitando l’improvvisa interruzione di servizi essenziali per una piena inclusione sociale di moltissime persone.

È il caso, ad esempio, della provincia di Ravenna, dove negli anni si sono sviluppate sperimentazioni di elevata qualità e buone pratiche, con interventi integrati di equipe multi-professionali tra servizi sociali, sanitari e del lavoro. Come il Siil (Sostegno integrato inserimento lavorativo), un servizio gratuito della Provincia per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro delle persone disabili e svantaggiate, sostenendone la crescita personale e professionale. Servizio che è riuscito inoltre a responsabilizzare, sul piano sociale, molte imprese.

Dal momento che la situazione delle varie province è molto diversificata, a livello di regole operative come di risorse, il timore è che qualcosa possa andare perduto per strada. Alla Giunta chiediamo pertanto garanzie affinché le buone prassi non vengano meno, chiedendo di dare gambe agli orientamenti espressi nell’interrogazione affinché siano resi operativi.

> Il testo dell’interrogazione

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