Stop alle barriere archittetoniche in stazione

Dalla Regione un Piano da oltre 10 milioni di euro per riqualificare e rilanciare le 120 fermate della rete ferroviaria emiliano-romagnola.

FER E.464.891 ER, ImolaAdeguamento dei marciapiedi, eliminazione delle barriere architettoniche, installazione di segnaletica e nuove pensiline, impianti di videosorveglianza, rastrelliere per le biciclette, rinnovamento dei sistemi di comunicazione al pubblico. Questi i punti salienti del Piano regionale per riqualificare e rilanciare le 120 fermate/stazioni della rete ferroviaria regionale, rendendole più accessibili, gradevoli e sicure.

Il Piano, che supera i 10 milioni di euro, verrà realizzato da FER, gestore unico della rete ferroviaria regionale, nell’arco di tre anni.

“Obiettivo principale del Piano – spiega la consigliera Manuela Rontini, presidente della Commissione Territorio Mobilità – è eliminare gli ostacoli fisici che riducono la mobilità degli utenti. Questo verrà fatto attraverso l’ampliamento della larghezza, lunghezza e altezza dei marciapiedi delle stazioni e delle fermate, e il rifacimento della pavimentazione. L’adeguamento per i non vedenti verrà garantito con percorsi tattili di orientamento e sicurezza”.

Il contesto
La rete ferroviaria dell’Emilia-Romagna ha uno sviluppo complessivo di quasi 1.400 km: circa 1.050 di competenza statale (gestiti da RFI) e circa 350 di competenza regionale (di cui 58 km in territorio mantovano). La rete regionale (in capo a FER) è costituita da 9 linee: Bologna-Portomaggiore, Casalecchio-Vignola, Ferrara-Codigoro, Ferrara-Suzzara, Parma-Suzzara, Modena-Sassuolo, Reggio Emilia-Ciano d’Enza, Reggio Emilia-Guastalla e Reggio Emilia-Sassuolo.
Le stazioni/fermate attive in Emilia-Romagna sono 263. Alle 120 della rete regionale vanno aggiunte le stazioni Rfi di Poggio Rusco e Suzzara che, pur in territorio lombardo, sono fortemente correlate con la rete dell’Emilia-Romagna.
Dalle stazioni partono ogni giorno mediamente 145mila persone. La prevalenza degli utenti utilizza i servizi della rete nazionale; quella regionale serve quotidianamente oltre 21mila passeggeri.
Nel complesso, la rete regionale ha visto un incremento dei passeggeri del 4% rispetto al dato 2013 e del 7% rispetto al 2012.

Gli interventi
Sono in programma interventi all’interno delle stazioni per migliorare l’accessibilità (attraverso l’abbattimento delle barriere architettoniche), la riqualificazione dell’esistente, la valorizzazione dell’identità, la garanzia di comfort e sicurezza. Si lavorerà sull’interfaccia delle stazioni, e quindi sul rapporto del sistema ferroviario con gli altri sistemi (e quindi, per esempio, gli spazi per le bici, i parcheggi esterni, i piazzali) e con l’esterno. Verranno montate nuove pensiline mentre altre, già esistenti, saranno adeguate al nuovo stile; una nuova segnaletica consentirà agli utenti una maggiore leggibilità e riconoscibilità. Un’attenzione particolare andrà all’informazione, che dovrà essere puntuale, corretta, completa; sia quella in tempo reale (che sarà necessariamente visiva e sonora) sia quella ‘statica’. Dovrà quindi essere completata la dotazione, in tutte le stazioni/fermate, di sistemi di comunicazione al pubblico sull’effettivo andamento della circolazione dei treni, direttamente gestiti dal CTC, così da colmare anche il gap attuale fra stazioni della rete nazionale e stazioni della rete regionale. Le informazioni al pubblico nel progetto PITTI saranno gestite da un sistema centralizzato, già operativo su parte della rete FER e in corso di estensione e completamento.
La riqualificazione delle stazioni e la loro riconoscibilità dovrà aumentare il senso di appartenenza e ridurre eventuali comportamenti negativi. In quest’ottica la Regione favorisce il ‘presenziamento’ nelle stazioni/fermate, anche con persone non addette all’esercizio della ferrovia, ma opportunamente istruite, sostenendo dove è possibile (e consentito) la sottoscrizione di ‘comodati’ con le amministrazioni locali o con enti no profit interessati.

La Regione e la ‘cura del ferro’
Già da alcuni anni la Regione ha avviato un piano straordinario per il potenziamento, l’ammodernamento e la messa in sicurezza delle infrastrutture ferroviarie di sua proprietà e l’acquisto di nuovo materiale rotabile. A livello di risorse, ha investito più di 400 milioni di euro dal 2007, di cui circa la metà destinati al rinnovo del materiale rotabile. A questi vanno aggiunti circa 4,5 milioni di euro l’anno per il mantenimento delle infrastrutture e degli impianti della rete e del parco rotabile regionale.
I principali interventi infrastrutturali hanno riguardato l’armamento ferroviario, l’elettrificazione di alcune linee, il miglioramento dell’accessibilità e delle condizioni funzionali di interconnessione in alcune stazioni, l’eliminazione di passaggi a livello e il miglioramento delle condizioni di sicurezza.
Per quanto riguarda proprio la sicurezza, oggetto di particolare attenzione, è in corso di realizzazione un piano da circa 16 milioni di euro per posizionare nuovi apparati centrali in alcune stazioni, migliorare l’insieme dei segnali, introdurre specifiche tecnologie sviluppate recentemente (sottosistemi per il controllo e la gestione della condotta e della marcia dei treni) e creare un unico apparato centrale per il governo unitario dell’intera rete regionale.

> Le slide “Il Piano per la riqualificazione e il rilancio delle stazioni della rete ferroviaria regionale”
> Tempi d’attuazione del Piano e modalità

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